[Vai al contenuto principale]
l'Orrido della Val Sanagra

L’Orrido della Val Sanagra – impraticabile per recente frane (08/07/2024)

Itinerari a Piedi

L’’affascinante Orrido della Val Sanagra segue il corso del fiume nel suo tratto più inforrato. Si tratta di un vero canyon, spettacolare, stretto e profondo, che prosegue per un lungo tratto fra due imponenti pareti rocciose. Il sentiero, in alcuni tratti, é  scavato nella roccia e affacciato su alti burroni, è percorribile tramite passerelle (non adatta a chi soffre di vertigini ).

Indicazioni stradali e parcheggio

Indicazioni stradali →

Con i mezzi pubblici

A Menaggio, da Piazza Garibaldi, si percorre Via Calvi. A metà di Via Calvi troviamo la piccola chiesa di S. Marta del XVI secolo. Da osservare con attenzione sono i bassorilievi storici posti all’esterno di questa chiesetta.

In fondo a Via Calvi si trova la chiesa parrocchiale di Santo Stefano che sorse nel XVII sec. su un preesistente edificio romanico. Imbocchiamo la Via Caronti sul lato sinistra della chiesa.  Giunti in fondo alla via si gira a destra e, dopo circa 30 metri, si imbocca, sulla sinistra, la strada acciottolata che sale verso “Castello”, importante baluardo difensivo che, distrutto dai Grigioni nel 1523, conserva ancora possenti mura perimetrali ammirabili in più punti.

Si segue la via Castellino da Castello fino in fondo, quando, superata la seicentesca chiesa di San Carlo (dal caratteristico campanile a vela), si sbocca sulla strada Menaggio – Plesio, la si attraversa e si prosegue sul marciapiede in direzione Plesio (a destra). Appena superato l’Albergo Loveno, si prende la scalinata che sale a sinistra, dopodiché, giunti nuovamente sulla strada provinciale, si prosegue sulla sinistra per 30 metri. Arrivati al tornante si imbocca a sinistra il proseguimento della via N. Sauro.

Ci troviamo nella frazione Loveno, una località storicamente meta di soggiorno per famiglie patrizie che vi edificarono importanti dimore. È il caso di villa Bel Faggio sulla sinistra appena imboccata la via, e, 200 m più avanti, di Villa Garovaglio, e di Villa Mylius Vigoni di proprietà della Repubblica Federale della Germania, ora sede del centro culturale italo tedesco Villa Vigoni, che organizza convegni ad alto livello. La villa e il suo parco sono visitabili su prenotazione (tel. +39 0344 361232) – chiusa  per lavori nel 2022.

Si passa davanti alla chiesa di San Lorenzo  (con facciata barocca) e al Centro Sportivo, per poi arrivare alla località Piamuro (40 min. da Menaggio), un grande pascolo dove ha anche inizio il Parco Val Sanagra.

Si imbocca la strada sterrata che fiancheggia il pianoro un tempo adibito a
pascolo e la si segue per circa 600 metri.  Si ignora la prima deviazione per Tobi ma, appena superata la pineta, si prende a sinistra seguendo il cartello che porta l’indicazione  “Belvedere” e “Tobi”. Dal prato con alcuni bei castagni, si può raggiungere in cinque minuti il punto Belvedere dove possiamo ammirare la Villa Bagatti Valsecchi affacciata sulla forra nell’affascinante borgo di Cardano. Le origini della Bagatti Valsecchi risalgono al ‘600 anche se tra il ‘700 e il ‘900 l’edificio venne ampliato e rialzato.

Si ritorna poi al castagneto scegliendo il tracciato che, alla nostra destra,
scende verso Tobi. Lungo il cammino si incontrano una piccola fontana e un altro belvedere, dopodiché si giunge al Ponte di Tobi.

Il ponte ha costituito per lunghi anni l’unico veloce collegamento tra Loveno e gli abitanti di Cardano di Grandola ed Uniti.
Sul ponte c’è una piccola cappelletta dedicata alla Madonna del Latte.

Non si attraversa il ponte ma si prosegue a sinistra attraversando  un piccolo rio.  Dopo aver ammirato la cascato di Tobi, proseguiamo il nostro percorso verso l’Orrido della Val Sanagra.

Dall’altra parte del fiume, possiamo scorgere una testimonianza di archeologia industriale: i forni di Cardano. Sono stati edificati nel 1797 e comprendevano un forno di fusione per operazioni di ghisa ordinaria ed oggetti di artiglieria .

Ci inoltriamo sempre di più nel canyon. La vegetazione è folta, qualche raggio di sole riesce tuttavia a penetrare fino in fondo per giocare con l’acqua e creare luccichii e macchie di colore. E’ un mondo fantastico, intatto da secoli, ricco di specie botaniche e animato dalla piccola fauna locale. La forra presenta  marmitte dei giganti e particolari stratificazioni rocciose.

Le passerelle sono state create negli anni passati per consentire la manutenzione delle tubature dell’acquedotto di Menaggio. Attenzione alla testa!!

Scendiamo una ripida scala e attraversiamo una passerella sul fiume Sanagra.  Dopo un ultimo tratto nel bosco giungiamo alla località Burgatto dove la famiglia Mantero aveva una delle sue più antiche e prestigiose seterie. La fabbrica dava lavoro a tante donne della zona che prima di iniziare il loro turno, dovevano magari percorrere chilometri sui ripidi sentieri per arrivare alla fabbrica. La sede della seteria negli anni 80 venne spostata a Grandate, in modo tale di avere una logistica più facile. Sul lungolago di Menaggio il monumento alla tessitrice di Francesco Somaini ci ricorda l’opera e le fatiche delle tessitrici.
Nella ex sede Mantero si trova  oggi la Tessitura Peverelli Alesilk.

Si attraversa il piccolo ponte e si imbocca la strada selciata che ci riporta in Via N. Sauro.