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Breglia e il Santuario della Madonna di Breglia

Sulla strada per Breglia

Itinerari in automobile nelle vallate

Breglia, frazione del Comune di Plesio, si trova a 750 m di altitudine, a 7 km sopra Menaggio. Questo breve itinerario offre delle belle vedute e tocca antichi nuclei abitativi.

Descrizione

Partiamo da Menaggio seguendo la strada in direzione Lugano. Dopo alcune curve si lascia la strada principale per girare a destra sulla strada SP7 in direzione Loveno e Plesio.

Loveno, adagiata a mezzogiorno, è un piccolo borgo dal fascino particolare. Già nei primi decenni del 18° secolo le famiglie nobili amavano soggiornare qui durante l’estate, attratti dalla bellezza del paesaggio e dal clima mite. A quest’epoca risale la costruzione di ville lussuose. Dopo circa 800 metri, si gira a sinistra in via Filzi e si lascia l’auto al parcheggio presso una splendida magnolia.

Villa Mylius Vigoni a Loveno di Menaggio
Villa Mylius Vigoni a Loveno di Menaggio

Continuando a piedi lungo la via Carboni si entra nell’abitato antico per poi giungere in piazza Giuseppe Vigoni dove si affaccia una bella fontana. Si passa davanti all’entrata di Villa Mylius Vigoni, l’edificio più maestoso di Loveno. Nel 1829 la villa fu acquistata dal banchiere e mecenate tedesco Mylius Vigoni che la ingrandì e la arricchì nel corso degli anni con le sue collezioni d’arte, trasformandola in una casa-museo. Grazie ai suoi eredi, la villa è rimasta intatta fino ai giorni nostri. Lasciata in eredità nel 1983 da Ignazio Vigoni alla Repubblica Federale Tedesca, la villa è ora sede di un prestigioso centro culturale italo-tedesco. Il parco all’inglese che la circonda domina un panorama straordinario del Centro Lago. Il giardino e la villa sono visitabili da marzo a fine ottobre il giovedì pomeriggio alle 15.00 su prenotazione (tel. +39 0344 361245) – reception@villavigoni.eu. Dirimpetto si trova la Villa Garovaglio Ricci, sede del centro culturale Villa Vigoni.

chiesa dei SS. Lorenzoe Agnese
chiesa dei SS. Lorenzoe Agnese

All’inizio della via la Chiesa Parrocchiale dei SS Lorenzo e Agnese, riedificata tra il 1725 e il 1738, è un notevole esempio di arte barocca. All’interno si trovano, oltre a degli affreschi di Luigi Tagliaferro, un dipinto di valore della “Madonna dei sette dolori” e una statua in legno di Lorenzo Matieli risalente al 1737.

Logo, frazione di Plesio
Logo, frazione di Plesio

Riprendiamo l’auto e passiamo per Piazzo per arrivare a Logo che conserva ancora la sua struttura antica con le sue viuzze in selciato, tortuose e strette, e le case a più piani. Meritano una visita il vecchio lavatoio e l’oratorio di S. Sebastiano. In corrispondenza del tornante si trova un piccolo parcheggio.

Riprendiamo l’auto per arrivare a Ligomena. È indubbio che l’area fosse abitata fin dai tempi antichi, lo attestano i ritrovamenti in zona di sepolture preromane ad incinerazione, tombe romane, il masso avello e il “castello”: collina che domina Ligomena, con tracce di fortificazioni.

Arriviamo a Plesio che conserva ancora la sua struttura medievale. Si consiglia di lasciare l’auto presso la chiesa parrocchiale e di passeggiare per le strette stradine. Riprendiamo l’auto e passiamo davanti allo stabilimento dell’acqua Chiarella.

Breglia e il Santuario della Madonna di Breglia
Breglia e il Santuario della Madonna di Breglia

Arriviamo a Breglia dove parcheggiamo l’auto a lato della chiesa di San Gregorio e andiamo alla scoperta di questo interessante borgo.

Breglia (Brèa in dialetto, Brelia nei vecchi documenti) fu comune autonomo fino al 1928. Il nome deriva dal germanico “Bra”, “Braida” nel diminutivo “Braidicula”: prato, distesa pianeggiante.  Ed infatti, percorrendo l’antica via Regina, al culmine della salita, la sella di Breglia si presentava come un pianoro: el piàn è tutt’ora chiamata la zona antistante la chiesa; da qui la via discendeva poi verso Rezzonico.

Breglia è composto da tre frazioni

Magino (Masgin) è la frazione più esposta a sud, secondo alcuni deriva da “Mag”, relativo a maggio. Più probabile derivi dal latino “mansio”: stazione di tappa lungo strade romane, era un luogo di accoglienza, ospitalità, anche un convento, termine da cui deriva il francese “maison”. Infatti, a Magino esisteva in tempi remoti un ospitale per viandanti (16).

La Villa (la Vila): in toponomastica “Villa” indica solitamente la frazione più importante, il centro amministrativo di un comune, ed infatti la Villa di Breglia si è sviluppata attorno a edifici antichi e di rilievo, riconoscibili nella zona alta, in via del Murello, dove si trovano in successione: Casa Roveda di origini medievali (8), l’ex collegio in edificio rinascimentale (9), la torre medievale (10) e il convento dei domenicani (11) fondato nel 1462. Al confine verso la Gèra fu costruita tra Quattro e Cinquecento la casa dei Molo (5): un palazzetto non più leggibile nelle sue forme originarie ma che conserva il portale con affresco del 1510. La Villa era pure sede della chiesa parrocchiale (3), della canonica (2) e fino ai primi dell’800 della Sala Comunale presso la canonica.   

La Gèra deve il suo nome da una lingua di ghiaione (gèra = ghiaia) che divideva Magino dalla Villa. In questa area demaniale fu costruita nell’800 la Cà Cumüna: il municipio di Breglia, con scuola materna ed elementare, in funzione fino al 1954. Accanto alla Cà Cumüna edificarono verso il 1885 il palazzone della famiglia Lucini (14).

    1. Chiesa di San Gregorio (XIX sec.)
    2. Cà del prèvet: ex casa parrocchiale (XVI sec.) 
    3. El sagràa: il sagrato della vecchia chiesa franata
    4. Annunciazione (XVII sec.)
    5. Casa Molo, esistente nel XV secolo, affresco del 1510 con la Madonna, S. Andrea e S. Antonio.
    6. El ferèe: il laboratorio del fabbro
    7. Piazza “dei Cancanei” e fontana del 1862 
    8. Dimora gentilizia medievale 
    9. Dimora rinascimentale, sede di collegio ginnasio dal 1778 al 1811
    10. Torre medievale (XIII -XIV sec.)
    11. Convento dei frati domenicani (XV sec.)
    12. Cappella “de la Vila”; fontanella del 1901
    13. Lavatoio pubblico “de la Gera
    14. “Il Palazzone”, dimora del poeta Giampietro Lucini (1867-1914)
    15. Dimore secentesche
    16. Casa Tatti, ex ospitale medievale 
    17. Piazza “del torch”, dove esisteva un torchio per il vino
    18.  “Tantum ergo”, frammento di iscrizione marmorea
    19. Cappella di San Gaetano, detta “a la porta” perché all’ingresso del paese
    20. La capèla de camp de strada, edicola mariana 
    21. Capitelli con i “Misteri del Rosario” (1815), scandiscono la via al Santuario
    22. La capèla del piàn, almeno del XVIII secolo
    23. Tomba romana (IV sec.) 
    24. L’antica via Regina, nel punto più alto passava dalla sella di Breglia
    25. Il cimitero (1795) e il monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale
    26. Santuario “Madonna di Breglia”, XVIII sec.
    27. Colonna della peste (XVII sec.)
    28.  Sorgente Troj, fonte dell’acqua Chiarella.

Proprio davanti al cimitero  si trova una tomba di epoca romana risalente al 6° secolo. Si usava collocare le tombe delle personalità importanti lungo le vie principali per mantenere viva la memoria dei defunti. La variante alta dell’antica “Via Regina”, la via di collegamento lungo la costa occidentale del Lago, tra Como e i passi alpini, transitava per Breglia. In seguito ha in parte perso la sua importanza quando è stato aperto un passaggio più rapido tra Menaggio e Acquaseria.

Vista sul Centro Lago e il Santuario della Madonna di Breglia
Santuario della Madonna di Breglia

Sulla vetta del Gordola, uno sperone roccioso in posizione panoramica, sorge il Santuario dedicato alla Beata Vergine di Breglia: miracolosa scultura in alabastro della Madonna col Bambino.  Fu portata da Genova a Breglia al principio del ‘700 dalla famiglia Tatti che la collocarono in una nicchia della loro casa di Magino. Dopo una pestilenza venne esposta in chiesa parrocchiale per venerazione, ma da qui scomparve e fu trovato in una grotta del Gordola  dove venne costuita  una cappellina per accoglierla. Nella seconda metà del ‘700 la trasformazione della cappellina in una chiesa, consacrata nel 1781; alla metà dell’800 si aggiunse l’atrio, l’ampia gradinata e acciottolato il sentiero.  

Al culmine della gradinata che porta al santuario c’è una colonna di granito sormontata da una croce di ferro, fu eretta alla metà del ‘600 a ricordo dell’epidemia di peste che sconvolse Breglia e tutta la regione. 

La magnifica vista da San Domenico sul centro lago di Como
Vista da San Domenica

Imperdibile è la vista che si gode da San Domenico, una piccola cappella a pico sul lago. Si può raggiungere grazie a un comodo sentiero che si trova a destra della Chiesa parrocchiale di S. Gregorio.

Breglia è un ottimo punto di partenza per delle escursioni a piedi. In 1h30 si può arrivare al Rifugio Menaggio (1400 m), splendido balcone sul lago. A Breglia inizia inoltre il Sentiero delle 4 Valli, un’escursione di 3 giorni che collega Breglia a Valsolda, sul Lago di Lugano. Il paese è inoltre attraversato dalla Via dei Monti Lariani, un trekking di 125 km che, da Cernobbio, porta a Sorico nell’Alto Lago, seguendo delle mulattiere e dei sentieri che collegano tra loro i “Munt”, i Monti, piccoli agglomerati rurali sparsi lungo le montagne della sponda occidentale del Lago.

Barna frazione di Plesio
Barna frazione di Plesio

Scendendo nuovamente a Menaggio, arrivati al villaggio di Ligomena, si consiglia di prendere la deviazione per Barna. Si parcheggia l’auto prima di entrare nel borgo. La pittoresca piazza davanti alla chiesa di S. Maria Maddalena ospita una bella fontana in pietra datata 1862.

Indicazioni stradali e parcheggio

Indicazioni stradali →

Parcheggio

C’ è un ampio parcheggio a lato della  chiesa di San Gregorio.

Con i mezzi pubblici

Breglia può essere raggiunto in autobus da Menaggio con la linea C13 della AFS autolinee.
Le corse non si effettuano la domenica