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Ciaspolata sul Monte Garzirola

Itinerari invernali

Dalla vetta del Monte Garzirola si possono vedere buona parte del territorio Svizzero della Val Morobbia e il panorama sui laghi Lombardi e sulle cime delle alpi centrali.

Descrizione

Da Menaggio prendere la strada in direzione Lugano. Arrivati a Porlezza, al semaforo girare a destra in direzione Val Rezzo. Da Corrido proseguire per Val Rezzo e Buggiolo. All’inizio del paese deviare a destra in direzione passo della Cava per circa 500 m fino alla località Dasio, dove in prossimità della ex-caserma della Guardia di Finanza 1.100 m si lascia l’auto (poco possibilità di parcheggio).

Da Dasio (1100 m) si risale la strada agro-silvo pastorale che si dirama dalla strada, in direzione del Passo di San Lucio (indicazioni. rif. Garzirola). Si raggiunge una piccola cappelletta denominata “Madonna del Cepp” da dove si gode una bellissima vista sulla Val Rezzo. Qui si incontra la segnaletica del percorso del Sentiero delle 4 Valli, un percorso di trekking di 50 km segnato da bandierine rosse-bianche-rosse con n. 3 barrato in rosso. Al bivio, nella località Roccoli, si abbandona la pista e si risale il costone in mezzo al bosco lasciando sulla destra un vecchio Roccolo. Si riprende la carrareccia per raggiungere il Passo di San Lucio (1541 m), importante depressione di confine tra la Val Cavargna e la Val di Colla in Svizzera. Sul Valico, sorge l’omonimo chiesa costruita nel XIV secolo. Si aggira il rifugio San Lucio (ex caserma della Guardia di Finanza ristrutturata dal comune di Cavargna) si segue il crinale dove si trovano ancora i cippi di confine fino alla vetta del Monte Garzirola 2116 m. Dalla vetta si possono vedere buona parte del territorio Svizzero della Val Morobbia e il panorama sui laghi Lombardi e sulle cime delle alpi centrali.

Note: La chiesa di San Lucio ha sempre costituito un punto di riferimento culturale e devozionale per la gente dei due versanti. All’interno vi sono dipinti che vanno dal XV al XVII secolo e una statua lignea quattrocentesca raffigurante il Santo. San Lucio era un pastore che offriva ai poveri il formaggio, che il suo padrone gli dava come paga, il formaggio si moltiplicò miracolosamente provocando l’invidia del padrone che così fini per ucciderlo. Divenne il patrono dei mandriani e dei formaggiai. Il 12 luglio si celebra la festa in onore del Santo, ma viene commemorato anche in occasione di San Rocco il 16 agosto.
Il vicino rifugio San Lucio era una ex caserma della Guardia di Finanza in funzione dal 1903; i militari vigilavano il confine, (sbarrato da una lunga rete metallica detta ramina) per individuare eventuali azioni di contrabbando. Questa attività consisteva nel passare clandestinamente la frontiera con merce varia, in modi da evitare i dazi doganali. Nella zona della Val Cavargna, sia per la sua posizione geografica sia che nei tempi passati i valligiani conducevano una dura vita di privazione, il contra-bando era protagonista della realtà locale. Il distaccamento di San Lucio venne soppresso negli anni 60, la casermetta abbandonata, andò in degrado, ma nel 1999 cominciano i lavori per adibirla a rifugio.

Discesa: per l’itinerario di salita

Indicazioni stradali e parcheggio

Indicazioni stradali →

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