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L'oratorio di San Lucio in Val Cavargna

San Lucio Val Cavargna

Itinerari a Piedi

Passeggiata per coste e dorsali erbosi all’oratorio di San Lucio (alt. 1542m.), posto sul valico di confine tra la Val Colla (Svizzera) e la Val Cavargna (Italia), in passato via di transito molto battuta.

Descrizione

Si scende dall’autobus all’ultima fermata che si trova di fronte al municipio. La splendida vista abbraccia tutta la valle e la vetta del Pizzo di Gino 2245 m sulla sinistra. Dalla fermata dell’autobus di Cavargna, il comune più alto della provincia di Como posto a 1071 m di altitudine, ci si porta alla chiesa parrocchiale; il paese conserva poco della sua struttura originaria, persino la chiesa parrocchiale è stata ricostruita nel 1967.

Si prende il sentiero sul lato sinistro della chiesa che in ripida salita porta in pochi minuti alla colonia, valido punto d’appoggio per chi percorre il sentiero delle 4 Valli, trekking di 50 km percorribile in tre giorni, da Breglia nel comune di Plesio a Dasio in Valsolda sopra il Lago di Lugano.

Continuando a salire si entra nella stretta e ripida Val Marda, al limitare di un magnifico faggeto denominato “Bosco Sacro” che costituisce una valida barriera paravalanghe. Superato il torrente della Val Molino e risalita l’altra parte della valle si giunge ad un bivio dove si prosegue a destra sulla carrareccia che conduce in salita all’agglomerato di Monti Coloné (alt. 1400m) in posizione panoramica sulla valle. All’altezza della fontana si seguono le tracce a destra che puntano alla larga dorsale principale. Tra prati e cespugli si giunge alla chiesetta dell’oratorio di San Lucio sull’omonimo passo, in corrispondenza del confine svizzero ( alt. 1542m).  La vista è spettacolare. A est possiamo ammirare le Grigne, la Grona e la dorsale che va dal Bregagno al Pizzo di Gino, dietro la quale spunta la cima del Legnone; mentre ad ovest lo sguardo spazia su innumerevoli cime delle Alpi Svizzere.

La chiesa di San Lucio
La chiesa, del Quattrocento, ha sempre costituito un punto di riferimento culturale e devozionale per la gente dei due versanti. All’interno vi sono dipinti che vanno dal XV al XVII secolo e una statua lignea quattrocentesca raffigurante il santo.
San Lucio era un pastore che offriva ai poveri il formaggio, che il suo padrone gli dava come paga, il formaggio si moltiplicò miracolosamente provocando l’invidia del padrone che così finì per ucciderlo.
Divenne il patrono dei mandriani e dei formaggiai. IL 12 luglio si celebra la festa in onore del Santo, ma viene commemorato anche in occasione della Sagra di S. Rocco il 16 agosto.

I spalloni
Il vicino rifugio San Lucio era una ex caserma della Guardia di Finanza in funzione dal 1903; i militari vigilavano il confine, sbarrato da una lunga rete metallica detta “ramina”, per individuare eventuali azioni di contrabbando. Questa attività consisteva nel passare clandestinamente la frontiera con merce varia come sigarette, sale e caffè in modo da evitare i dazi doganali. La merce veniva trasportata  in appositi sacchi detti “bricolla” dai contrabbandieri locali, i cosiddetti “spalloni”. Si muovevano lungo gli stretti e ripidi sentieri di montagna che conoscevano a memoria usando un lungo bastone per assicurarsi il passaggio. I loro scarponi erano ricoperti di stracci di juta per evitare che facessero rumore. Nella zona della Val Cavargna, sia per la sua posizione geografica sia per il fatto che nei tempi passati i valligiani conducevano una dura vita di privazione, il contrabbando era protagonista della realtà locale. Il distaccamento di San Lucio venne soppresso negli anni 60, la casermetta, abbandonata, andò in degrado, ma nel 1999 cominciarono i lavori per adibirla a rifugio.

Dal rifugio San Lucio alla cima del Monte Garzirola
Dal rifugio S. Lucio, proseguendo lungo il costone, si perviene in circa un’ora al Rifugio Garzirola. Il rifugio, posto su uno spiazzo panoramico a 1975 m a pochi passi dall’omonima cima, e’ anche essa una vecchia caserma della guardia di finanza costruita nei primi anni del 1900. Poco oltre si arriva alla vetta della Garzirola 2103 m, splendido balcone panoramico.   Nei giorni di bel tempo si può godere di un’ampia vista su tutto l’arco alpino occidentale, si possono vedere i laghi Ceresio, Lario e Verbano, il Monte Rosa ad ovest e ad est Grigna e Legnone.

La discesa si compie per la via di salita.

Rifugio San Lucio è aperto quasi tutto l’anno tel. +39 375 6083460
Rifugio Garzirola apertura stagionale, dalla fine di Maggio a fine Ottobre, tempo permettendo tel.  + 39 349 4194095

Curiosità: di fronte alla chiesa parrocchiale di Cavargna si trova il Museo della Valle.
Orario di visita: Sabato e Domenica 14,00 – 17,00 da Pasqua al 1 Novembre, altri giorni su richiesta. Per informazioni tel. 0344 63261. Si tratta di una raccolta di tipo etnografico, dove i pezzi reperiti sono stati collocati ricostruendo il loro originario contesto ambientale e mostrano i mestieri tradizionali del contadino, dell’alpigiano, del boscaiolo, del mugnaio, del fabbro e del magnano ma anche la vita quotidiana dei valligiani.

Per ulteriori informazioni sulla val Cavargna vedi www.valcavargna.org

 

 

 

 

Indicazioni stradali e parcheggio

Indicazioni stradali →

Parcheggio

Parcheggio libero di fronte al municipio di Cavargna

Con i mezzi pubblici

Cavargna può essere raggiunto da Menaggio in autobus C14 della AFS autolinee. La linea C14 non circola di domenica e festivi

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