Quest’itinerario si svolge nella remota Val Cavargna, una valle che è geograficamente situata a cavallo tra la fascia alpina e prealpina e che offre paesaggi selvaggi e incontaminati. Da Carlazzo si sale sulla strada asfaltata ma poco trafficata fino a San Nazzaro, paesino aggrappato alle pendici meridionali del Pizzo di Gino (2245 m). Da lì, sempre su asfalto, si sale alla pineta di Tecchio 989 m dove si stacca la strada agro-silvo-pastorale per il rifugio Croce di Campo 1741 m da cui si gode una stupenda vista. Si ridiscende di nuovo sulla stessa strada di andata fino a San Bartolomeo, da dove si segue un tratto della Via del Ferro, tracciato storico che collegavano le valli Cavargna e Albano e i loro siti minerari e siderurgici.
Si attraversa il paesino bucolico di Sora per scendere su fondo selciato al ponte Dovia. In questa località, nel primo decennio del XIX secolo, c’era un piccolo nucleo edificato che ospitava la dogana austro-ungarica (ora abitazione), un forno fusorio, una fucina con maglio e una calchera. A Ponte Dovia si incontrano il Cuccio di Cavargna e il Cuccio di San Bartolomeo. Da Ponte Dovia si torna, sempre su fondo selciato, di nuovo a Carlazzo.