Breve ma suggestiva passeggiata con partenza da Lenno e salita al Sacro Monte di Ossuccio, che lungo la Via Crucis, costituita da quattordici cappelle con statue a grandezza naturale, conduce al Santuario della Beata Vergine del Soccorso. Questo raro esempio di via Crucis nel 2003 è entrato far parte del patrimonio dell’Unesco.
Descrizione
Dall’imbarcadero di Lenno si segue il lungo lago a sinistra (Viale C. Lomazzi) fino a raggiungere la piazza XI Febbraio, dove si trovano la chiesa di S. Stefano e l’antico battistero ottagonale di San Giovanni, databile alla seconda metà dell’XI secolo. Si attraversa la statale tramite un sottopassaggio, quindi ci si dirige verso nord e appena oltrepassato l’ufficio postale (poco distante dalla fermata del bus) si imbocca il viottolo a sinistra per il Santuario della B.V. del Soccorso.
Il viottolo sale leggermente, dopo aver passato “La Cooperativa”, si prosegue per circa 50 metri e si volta a sinistra passando davanti alla chiesa della Santissima Trinità. Dopo circa 20 metri, al bivio, si volta a destra per Via Don Cadenazzi per poi imboccare Viale Libronico a sinistra. Proseguendo sempre diritto si ignora il bivio per l’Abbazia dell’Acquafredda, fondata nel 1153, che si può intravedere in alto sulla destra. Al prossimo bivio, girare a destra (seguendo le indicazioni) per sbucare su una stradina, che si segue a destra (a sinistra si trova il nucleo storico di Molgisio); al bivio successivo, dal quale si può già vedere la prima cappella, si prende a sinistra ignorando la Via ai Monti.
Lungo il viale acciottolato che gradualmente porta al Santuario della Beata Vergine del Soccorso si incontra una serie di cappelle affrescate e decorate con statue e stucchi da artisti della scuola Intelvese. Questi tempietti, dedicate ai Misteri del Rosario, furono realizzate tra il 1635 e il 1714 e si inseriscono nel quadro dei sacro monto Prealpini di Piemonte e Lombardia, complessi sacri posti allo sbocca delle vallate alpine in luoghi di particolare interesse paesaggistico. Scopo dei Sacri Monti era quello di favorire, con il pellegrinaggio, il rafforzamento della fede attraverso una mirabile integrazione tra elementi spirituali, architettonici, artistici e naturalistici e contrastare nel frattempo il diffondersi della Riforma Protestante.
Il percorso si conclude con la chiesa della Beata Vergine che conserva al suo interno pregevoli affreschi e stucchi nonché un trecentesca Vergine con Bambino. La statua, oggetto di particolare venerazione, è opera dei Maestri Campionesi. Il Santuario è meta ancora oggi di numerosi pellegrini, soprattutto in occasione della festa dell’8 settembre.
Dopo la visita alla chiesa si torna sui propri passi fino ad arrivare alla IV cappella, e da qui si prosegue lungo Via Giovanni Castelli in discesa, sulla strada asfaltata per circa 800 m per arrivare alla chiesa di St. Eufemia e Vincenzo. Questo edificio, oggi chiesa parrocchiale venne costruito dopo che l’omonima chiesa che sorgeva sull’Isola Comacina, venne distrutta nel 1169. Si volta a sinistra passando sotto il campanile, si scende a sinistra superando l’ufficio postale.
Attraversata la statale, 20 metri più avanti, si prende la stradina sulla destra che conduce dinnanzi al cancello della bellissima Villa Balbiano caratterizzata dagli intriganti giochi d’acqua del suo parco, quindi si oltrepassa il fiume della Val Perlana attraversando un ponticello, si entra nel nucleo storico di Campo e qui, imboccata la Via Regina, si giunge davanti al portone della Villa Monastero che sorge sulla base di un’antico convento di suore Benedettine.
Ora si prosegue a sinistra (si raccomanda, prima di prendere la sinistra, di scendere brevemente sulla destra per giungere ad un suggestivo punto panoramico sul lago) e seguendo la scalinata in salita si supera l’antico ponte pedonale sopra la statale, sul tratto della Vecchia Strada Regina, si prosegue diritto e dopo circa 300 metri si giunge di nuovo sulla statale, la si attraversa per imboccare subito dopo il proseguimento della Vecchia Regina. Giunti al bivio riconoscibile dalla presenza di una fontana, si imbocca il Vicolo Guido Delmati sulla destra (mentre sulla sinistra prosegue la Vecchia Regina), dopo alcuni metri sulla sinistra vi è una torre eretta probabilmente per motivi di controllo sul passaggio e adibita alla riscossione dei tributi. In breve si giunge sul lungolago nel bellissimo Golfo di Venere che si costeggia a sinistra per poi arrivare di nuovo nella piazza di Lenno.
Si ricorda che sulla punta del promontorio Lavedo si trova Villa del Balbianello costruita alla fine del 1700 per il Cardinale Durini. L’ultimo proprietario fu l’esploratore conte Guido Monzino che collocò nella villa le sue collezioni d’arte e i ricordi dei suoi viaggi e esplorazioni. Per lascito testamentario, la villa è passata al Fondo Ambiente Italiano ed è visitabile da metà marzo fino a metà gennaio circa dalle 10 alle 18. Chiusura: lunedì e mercoledì.
Indicazioni stradali e parcheggio
Parcheggio
A Lenno in Via A. Diaz
Con i mezzi pubblici
Lenno è raggiungibile in battello, aliscafo, in autobus linea C10.