Il Santuario di San Martino si trova sul pendio del Sasso di San Martino a 475 m d’altitudine sopra il paese di Griante in uno dei punti più panoramici della zona del centro lago.
Descrizione
Si parte dall’imbarcadero dei traghetti di Cadenabbia di fronte alla Chiesa Anglicana. Per lungo tempo Cadenabbia fu uno dei luoghi di villeggiatura preferiti dagli inglesi che qui si stabilirono fondando una comunità tanto importante da indurre ad edificare una Chiesa Anglicana, la prima in Italia, che fu consacrata nel 1891.
Si imbocca la stradina sul lato destro dell’Hotel Britannia per poi risalire la scalinata (via Mazzini) sulla destra. Si attraversa la strada asfaltata per proseguire nella via Franzani.
Arrivati in fondo alla via, si gira a destra seguendo via Tommaso Grossi. Si supera la parrocchiale dei SS. Nabore e Felice edificata nella prima metà del Settecento. Poco avanti, appena prima del portico che conduce al nucleo storico di Griante, sulla sinistra vi è la casa in cui soggiornò per molti anni durante le sue vacanze Achille Ratti (presente una placca sulla facciata), pontefice e noto alpinista.
Si entra ora nel nucleo storico dove si consiglia di vagare per i vicoli per ammirare i bellissimi palazzi sei-settecenteschi che appartenevano ai ricchi commercianti, che fecero fortuna con il commercio soprattutto in Olanda e Germania.
Alla fine del nucleo storico, sorge l’Oratorio di S. Rocco. In fondo a via S. Martino si trova l’inizio della passeggiata per il Santuario di San Martino. Lungo il sentiero acciottolato che conduce alla chiesa si susseguono diverse cappelle con decorazioni a mosaico, raffiguranti episodi della vita di Cristo. A metà strada si incontra la Cappella degli Alpini, dedicata a S. Carlo. Al suo interno, sopra l’altare, si può notare un dipinto raffigurante il santo, mentre alle pareti sono presenti immagini degli alpini durante la guerra dipinti dal pittore Azzimonti, nativo di Menaggio.
La chiesa di S. Martino fu costruita nel XVI secolo. Divenne un venerato santuario mariano in seguito al ritrovamento di una quattrocentesca statua lignea della Madonna con il Bambino.
La leggenda narra che nel Seicento la statua fu trovata da una fanciulla del paese in una grotta della montagna, dove era stata messa in salvo cento anni prima da un abitante di Menaggio, quando il paese venne devastato dai Grigionesi. Portata la notizia in paese, i fedeli accorsero e trasportarono il simulacro nella parrocchiale di SS. Nabore e Felice, ma da qui miracolosamente esso sparì e venne ritrovato ancora sul Sasso di S. Martino. Ciò venne interpretato come desiderio di Maria di essere venerata sul posto, per cui venne prima costruita una nicchia e poi l’attuale oratorio.
Indicazioni stradali e parcheggio
Parcheggio
Parcheggio di fronte al Lido di Cadenabbia oppure zona traghetto a pagamento
Con i mezzi pubblici
Per Cadenabbia in autobus linea C10 oppure in traghetto.