Questo itinerario in bicicletta da Menaggio verso l’Alto Lago, la parte più settentrionale del Lago di Como, si snoda lungo la costa del Lario, un susseguirsi di promontori rocciosi, insenature, borghi di pescatori e complessi di interesse storico-artistico. Il percorso si presenta come un tracciato che alterna tratti percorribili in tutta sicurezza (quelli che coincidono con i segmenti dismessi dalla ex-strada statale 340 e le piste ciclopedonali al lago) e tratti da percorrere prestando attenzione in quanto in promiscuità con il traffico veicolare della statale. Per le famiglie consigliamo la ciclopedonale da Dongo a Gravedona oppure quella da Domaso a Sorico.
Descrizione
Da Menaggio, piazza Garibaldi, si segue il lungolago via B. Castelli fino al Lido di Menaggio per poi proseguire a sinistra in via Roma, che sbuca in via Diaz. Si prosegue a destra e giunti all’ingresso della galleria, si imbocca a destra la stradina ciclopedonale. Raggiunta di nuovo la poco trafficata via A. Diaz, si prosegue sul lungolago di Nobiallo, un tipico borgo di pescatori nel quale stradine e scalinate degradano verso il lago. Sfruttando altri 3 segmenti
dismessi della ex-strada statale 340, si passa davanti a La Gaeta, villa eclettica / liberty progettata dal celebre studio architettonico Coppedé intorno al 1920. Nel 2006 la villa fu utilizzata per le scene finali del film “James Bond 007 – “Casino Royale”, diventando famosa a livello mondiale.
Giunti a San Siro, si percorre ora la statale 340 per ca. 2,5 km passando per le località di Acquaseria e S. Maria dove si trova la bella chiesa quattrocentesca domenicana di Santa Maria. Accanto alla chiesa si notano i ruderi di un’antica fortezza romana.
Oltrepassato la località Molvedo si imbocca la strada sulla destra della galleria e si entra nella bellissima frazione di Rezzonico. Si consiglia di visitare il caratteristico borgo con la pittoresca piazzetta a lago, i portici ed il castello di origine trecentesca con alte mura merlate.
Oltrepassato il castello di Rezzonico, all’altezza del parcheggio si imbocca via Statale Vecchia. Dopo 1,5 km si sbuca sulla statale ormai nel comune di Cremia. Si prosegue per 800 m e giunti alla località di San Vito si scende verso la chiesa di S. Vito, con i suoi due campanili per imboccare la ciclopedonale a lago. Il percorso è protetto dal traffico ma è promiscuo ciclo-pedonale e non molto ampio. Si ha una vista meravigliosa del Monte Legnone che si innalza sull’altra sponda del lago. È la vetta più alta del lago con i suoi 2610 m.
Vicino all’imbarcadero di Pianello del Lario si può fare una sosta e approfittare di alcuni punti di ristoro. Si passa vicino alla bella chiesa di San Martino e all”interessante Museo della Barca Lariana.
All’imbarcadero di Musso, si risale la stradina a sinistra per raggiungere la statale all’altezza di un semaforo. Dopo 600 m si prende la passerella a destra dell’imbocco della galleria e si giunge a Dongo.
A Dongo, in Piazza Paracchini all’interno di Palazzo Manzi, si può visitare il museo della “Fine della Guerra”, che raccoglie le testimonianze del 27 aprile del 1945, quando Benito Mussolini e alcuni dei suoi ministri furono catturati sulla strada tra Musso e Dongo dai partigiani locali e successivamente fucilati.
Si prosegue sulla statale e appena oltrepassato il ponte sul fiume Albano si gira a destra in via Cimitero e, poco più avanti, si prende a sinistra la stradina che conduce alla chiesa parrocchiale di S. Stefano di origini antichissime. Dietro la chiesa ha inizio la ciclopedonale in riva al lago. Appena superato il lido di Gravedona, si costeggia il torrente Liro a sinistra. Si attraversa il ponte e si prosegue sulla carrozzabile via Roma per arrivare alla Parrocchiale di San Vincenzo e alla chiesa di S. Maria del Tiglio, un capolavoro del romanico Lariano. Costruita nel dodicesimo secolo preserva preziosi affreschi e un crocifisso ligneo risalente al XII secolo. Trecento metri dopo la chiesa, oltrepassato l’imbarcadero di Gravedona, si prosegue sempre lungo il lago dove si susseguano i bar e i ristoranti, ammirando Palazzo Gallio, maestoso palazzo con torri e loggia, fatto edificare nel 1582 come dimora del Cardinale Tolomeo Gallio e oggi sede della Comunità Montana.
In fondo al lungolago si risale la strada che si immette sulla statale 340 (!) e si passa proprio davanti all’entrata del Palazzo. Superata la centrale elettrica si scende di nuovo verso il lago (via Sorriso) per riprendere la pista a lago che porta al paese di Domaso, interrompendosi poco prima dell’imbarcadero. Domaso è un paese di antiche origini romane. Per lunghi tempi ha mantenuto un’economia basata primariamente sulla pesca prima di diventare una località turistica. Occorre proseguire con cautela sulla SS 340. Superato il ponte sul fiume Livo, si imbocca a destra via Case Sparse, che porta alla bella spiaggia. Qui ha inizio la ciclopedonale che collega Domaso con Gera Lario e Sorico.
Si passano una serie di campeggi per giungere alla marina di Domaso dove la pista prosegue per una breve tratto accanto alla strada statale. Si attraversa il torrente San Vincenzo e si entra nel comune di Gera Lario passando per il porto turistico. Si prosegue sul lungolago raggiungendo l’apice settentrionale del Lario, presso lo sbocco del fiume Mera. Da qui si ha una bella vista sul Pian di Spagna, una vasta zona umida e riserva naturale, ideale rifugio per molti uccelli stanziali e numerose specie di migratori, un luogo ideale per escursioni in bicicletta e per gli appassionati di birdwatching. Si giunge a Sorico, dove all’altezza di un piazzale si prosegue a sinistra verso il centro storico.
Possibili proseguimenti: ciclabili nel Pian di Spagna (vari percorsi nella parte nord e nella parte sud), collegamento con il Sentiero Valtellina o con
la Ciclabile Valchiavenna.